giovedì 5 settembre 2013

MAI PIU' LA GUERRA


Riportiamo, prese del sito della Comunità Pastorali Regina degli Apostoli le indicazioni di don Luca e della "diaconia" per rispondere all'appello del Santo Padre e partecipare in Comunione con tutti i Cattolici del mondo alla veglia di preghiera per la pace in Siria e in Medio Oriente.


Qui, invece, il comunicato dell'Amministrazione Comunale

2 commenti:

  1. Da ormai due anni musulmani e cristiani in Siria digiunano e pregano perché finisca la guerra, inutilmente.
    E che si sappia, non è mai successo che il digiuno e la preghiera abbiano mai fermato una guerra.

    Ma a chi crede al “miracolo”, gli amministratori comunali in primis evidentemente, suggerirei di “digiunare e pregare” perchè finisca la “guerra sulbiatese” fra i politici locali.

    E dato che “ vogliamo un mondo di pace e vogliamo essere uomini e donne di pace”, tutti attendiamo con ansia che amministratori comunali e politici sulbiatesi diano il buon esempio in primis, naturalmente.

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  2. Come non fare un commento visto che credo di essere uno degli imputati principali del periodo che l’anonimo delle 17,36 chiama di "guerra sulbiatese"?

    Accolgo l’esortazione dell'amico che giustamente ci ricorda che ciascuno di noi non è un credibile “costruttore di pace” quando convive con piccole situazioni di conflitto nel suo ambito di vita quotidiana.

    L’esempio che riporta per rappresentare il focolaio di guerra locale è quello della nostra amministrazione comunale (ma il principio vale anche per chi litiga col vicino di casa o con la cognata antipatica!).

    Come non condividere l’affermazione?

    Ma bisogna sottolineare che così come è vero che i digiuni non fermano le guerre, è ben dimostrato che il più lungo periodo di pace in occidente, quasi 80 anni, lo hanno generato e garantito solo i sistemi basati sulla DEMOCRAZIA (con buona pace di Assad e consimili).

    Acclarato che anche per Sulbiate non serve alcun digiuno, pare ovvio dire che la storia insegna che serve esclusivamente DEMOCRAZIA.

    Servono quindi donne e uomini che sappiano mettere in pratica sul serio le regole democratiche.

    Purtroppo dopo il 2009 qualche cattivo interprete del concetto di democrazia ha deciso di far diventare Sulbiate un luogo di "guerra politica" e si arroga il diritto di poter aggirare le regole civili e democratiche.

    Posso assicurare l'anonimo che insieme al mio digiuno offrirò alla causa di pace che celebriamo oggi anche tutte le gioie, le sofferenze e l'impegno che abbiamo sperimentato in questi anni di lavoro e di servizio per la nostra comunità civile svolto con lo spirito degli amministratori della cosa pubblica e non dei politici.

    In questo credo di poter rappresentare il sentimento di tutti coloro che lavorano per la lista civica Sulbiate Insieme, assicurando tutti che quando i Sulbiatesi sceglieranno altre proposte amministrative non apriremo la "guerra sulbiatese" ma - come abbiamo già dimostrato di saper fare dal 1999 al 2004 - ritorneremo a svolgere il ruolo di controllo e di proposta alternativa che la DEMOCRAZIA assegna a coloro che ottengono meno consenso alle elezioni.

    Maurizio Stucchi

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