venerdì 22 febbraio 2019

ALZIAMO LA TESTA


UN BENE COMUNE SCOMPARSO
La realtà in questi giorni ci presenta un vuoto dato dalla triste scomparsa di un immobile che per 300 anni ha vegliato sulla piazza e sul Castello medievale di Sulbiate.
Ai tanti concittadini che hanno vissuto questo evento come la liberazione della via Fermi dall’ingiusto senso unico, ricordiamo che questo “rudere” è stata la casa di tanti contadini e di tante famiglie che hanno fatto la storia del nostro paese. Ricordiamo che la soluzione del totale abbattimento di quelle mura è figlia dell’interesse privato volto a non sprecare soldi per conservare le parti ancora recuperabili che sicuramente esistevano. 
SONO SCOMPARSI AI NOSTRI OCCHI per miseri motivi economici, quei materiali e quelle pietre e quei manufatti che sono segno della nostra memoria comune.

Gli amministratori pubblici che hanno permesso questa soluzione hanno la responsabilità di non avere curato l’interesse pubblico diffuso di Sulbiate e dei sulbiatesi, favorendo l’interesse di pochi privati che per anni hanno perseguito questo obiettivo che oggi hanno raggiunto grazie ad una giunta debole e incapace di darsi obiettivi alti.

UN’INTERVISTA BEFFARDA

A completare la frittata, leggiamo dalla cronaca giornalistica, sul Giornale di Vimercate del 19 febbraio, l’intervista alla proprietà “Muschio Allegro srl” che dopo avere imposto al Sindaco questa soluzione estremista dell'abbattimento totale (che fa solo l’interesse del privato) dichiara che il progetto pubblico di recupero del 2012  - QUELLO CESTINATO DALLA GIUNTA E DISPREZZATO COME “SPRECO DI DENARO PUBBLICO” - sta ispirando il loro nuovo progetto che fra poche settimane devono presentare per la ricostruzione dell’immobile e della piazza. 

Il privato confida al giornalista di avere analizzato attentamente il progetto bocciato dalla Giunta Della Torre e arriva perfino ad auspicare che le soluzioni proposte e suggerite al Comune dall'Arch. Bonicelli nel 2012  “POTREBBERO ESSERE IL PUNTO DI INCONTRO NELLA TRATTATIVA CON L'ATTUALE GIUNTA”. 
Il privato comunica al giornalista i punti forti delle loro idee che porteranno nella trattativa: 
1) che la Piazza potrebbe essere come quella progettata 7 anni or sono: con parcheggi e transito verso la parte nuova a sud con la piazza pedonale sul lato nord recuperato e conservato; 
2) che proprio come in quella proposta la struttura recuperata potrebbe ospitare servizi di ristorazione (con B&B). 
3) Infine come prescrive la Soprintendenza, al contrario di come avrebbe voluto il vicesindaco lo scorso anno, che non pensano affatto di fare box sotterranei perché costa troppo.

QUINDI LA BEFFA E’ CHE IL PRIVATO TRATTA PER ATTUARE IL PROGETTO PUBBLICO DEL 2012 


NOI CHIEDIAMO UNA SOLUZIONE DIGNITOSA
La Giunta può ancora riscattarsi da questo pasticcio 
REALIZZANDO LA RICOSTRUZIONE FEDELE DELL’IMMOBILE DISTRUTTO.

SOLO IN QUESTO MODO saranno rispettate le indicazioni della Soprintendenza sulla conservazione che per molte cause concomitanti non sono state attuate dal 2012 in avanti.

SOLO IN QUESTO MODO ai sulbiatesi verrà restituito un ambito storico che ricostruisce fedelmente la parte distrutta e unitamente alla parte est dei portici ancora esistente e in buone condizioni, al Castello, alla piazza, alla chiesa di sant’Ambrogio e alla via Fermi riportata alla sua configurazione storica, potremo ancora conservare nel futuro la memoria del nostro passato.



Abbiamo informato la Soprintendenza di questa situazione e del mancato rispetto delle loro disposizioni del 2015. Segnaleremo in ogni sede Istituzionale i responsabili di queste scelte distruttive del patrimonio storico della nostra comunità, dei nulli tentativi di recupero almeno parziale e - speriamo di sbagliarci - della mancata volontà di imporre la ricostruzione fedele.


sabato 16 febbraio 2019

VISTO DA FUORI

SE VUOI FARTI LA TUA OPINIONE PUOI CONSULTARE 
I DOCUMENTI UFFICIALI DEL CONSIGLIO COMUNALE  
----->  LEGGI QUI   

ED INOLTRE RICORDIAMO CHE:



venerdì 8 febbraio 2019

LE VERITA' NON DETTE SU PIAZZA CASTELLO

QUANDO TUTTA LA VERITA' DA FASTIDIO 
a noi preme dire ai nostri concittadini che siamo soddisfatti che si sia finalmente sbloccato un cantiere che penalizzava la nostra straordinaria piazza castello. Un luogo bistrattato per anni da tanti blocchi originati da interessi particolari legittimamente ma egoisticamente tutelati sempre ignorando l’interesse comune e il bene pubblico.

Invece di celebrare i contenuti profondi di questo momento importante che riguardano la difesa della storia e la conservazione della nostra tradizione, la maggioranza preferisce un comunicato rivolto solo a mettere in cattiva luce il lungo lavoro di anni che oggi ha consentito questo risultato condiviso che sicuramente poteva essere migliore - magari con il recupero senza abbattimento dell'ala est ormai troppo ammalorata - ma che è il solo possibile date le premesse e i 15 anni di trattative e di tentativi distruttivi. Compresi quelli dell'attuale Giunta. 

MA PER COMUNICARE I CONTENUTI OCCORRE POSSEDERLI E AVERNE COSCIENZA

Noi crediamo che prima di tutto si tratti di un giorno triste quello dell’abbattimento di un immobile ricco di storia che ha vegliato per quasi 300 anni sui nostri padri e sulle loro famiglie contadine. 
Crediamo che sia veramente il momento di avere il coraggio di mettere da parte le piccole menzogne che ingannano e che sono un affronto alla dignità, alla memoria e alla storia della nostra comunità.
Crediamo che le verità dette volontariamente in modo parziale sono peggio delle menzogne perché offendono le persone che si cerca di ingannare.

UN COMUNICATO DI MEZZE VERITA'
E’ VERITA’ il fatto che il programma elettorale della maggioranza parlava solo del ripristino della viabilità della via Fermi, nessun interesse di programma per l’immobile storico e per la sua tutela. Del resto in campagna elettorale a chi interessa una cascina fatiscente e le coerenti politiche di conservazione della memoria locale?  



E’ VERITA’ il fatto che negli ultimi anni sono cambiate varie proprietà (ma è falso che siano 3 quelle cambiate in questi mesi come scrive il comunicato delle mezze verità!) ciascuna delle quali ha tentato di imporre la demolizione e opere che non avevano nessun rispetto del principio della conservazione stabilito da Comune e Soprintendenza. La penultima proprietà è quella che ha invaso con permesso provvisorio via Fermi, è quella che ha ricevuto ordinanza dal sindaco Crespi di liberare la strada e che, con un ricorso al Prefetto, è riuscita ad ottenere di non rimuovere il ponteggio per decisione dello stesso Prefetto. Ponteggio che ha oppresso per 3 anni e 8 mesi i sulbiatesi (quasi 2 anni con il sindaco Crespi e per 1 anno e 8 mesi con Della Torre. 

Infine ha avviato la cessione al nuovo proprietario - la società MUSCHIO ALLEGRO SRL - che aveva convinto l'attuale giunta a fare un "INTERVENTO RADICALE SULL'IMMOBILE". Una verità oggi negata ma che è dimostrata da una presentazione pubblica a cura del Vicesindaco nel febbraio 2018 che illustrò cosa si intendeva per "intervento radicale" e che comunicò che era una scelta necessaria perché il recupero era troppo oneroso per il privato.
QUESTA E' LA SLIDE PRESENTATA AL PUBBLICO DAL VICESINDACO IL  02/02/2018; LEGGI LE DISDASCALIE 



NULLA A CHE VEDERE CON  LA SOLUZIONE IN ATTO CHE FA OBBLIGO AI PRIVATI DI CONSERVARE CON LA RICOSTRUZIONE FEDELE DELLA STRUTTURA  STORICA.


E’ VERITA’ - e ne siamo orgogliosi e ampiamente soddisfatti per avere difeso gli interessi pubblici - che la minoranza ha sin dal luglio 2017 incalzato gli amministratori comunicando alla SOPRINTENDENZA che in campagna elettorale la nuova amministrazione aveva promesso l’abbattimento dell’immobile nel totale disprezzo delle norme comunali vigenti e delle raccomandazioni della Soprintendenza; ricordando poi i rischi del degrado progressivo e il passare dei mesi senza nessun intervento; denunciando e diffidando sindaco e vicesindaco dall'attuare quanto comunicato al pubblico nel febbraio 2018: abbattere, arretrare su via Mandelli, porticati su via Fermi, fare box interrati e scivoli di accesso nella piazza vincolata. L'ESATTO OPPOSTO DI QUANTO HANNO DOVUTO DECIDERE a fine novembre 2018. 

E’ VERITA’ che solo a seguito di queste precise azioni di tutela attivate della minoranza presso la Soprintendenza e obbligati dai crolli dell’estate 2018 gli amministratori hanno dovuto decidere di chiedere una consulenza professionale che li ha portati ad abbandonare quanto comunicato al pubblico nel febbraio 2018 e ad obbligare la nuova proprietà a fare le scelte necessarie in una conferenza di servizi. 

VIENE NEGATO MA E' PARTE DELLA VERITA' che le scelte adottate sono indirizzate e ampiamente compatibili con il percorso attivato dalle nostre precedenti amministrazioni e contenute nella normativa comunale che senza nssuna motivazione logica la Giunta ha revocato. MA CHE DI FATTO HA DOVUTO ATTUARE.

SOLDI BUTTATI AL VENTO?
Nel 2012 il Sindaco Crespi con l'arrivo della nuova proprietà che ridiscusse le intese raggiunte con la proprietà Cremonesi per il recupero, decise di commissionare l'analisi del comparto storico affidata all'Arch. Bonicelli per verificare le perizie tecniche del privato che volevano l'abbattimento. Tale documento fu sottoposto alla Soprintendenza che ne condivise i contenuti raccomandando la conservazione, sottoscrivendo le considerazioni sul rilevante valore storico degli immobili e confermando che tutto il sedime della piazza è già sottoposto a vincolo. 
L'affermazione della maggioranza che sono stati buttati soldi pubblici è segno di grande superficialità e incapacità di lettura degli atti pubblici esistenti (escludiamo la malafede di voler ingannare i residenti). Infatti senza lo studio Bonicelli e la conseguente lettera della Soprintendenza e l'adozione della giunta dello studio come linea di indirizzo vincolante per i tecnici comunali, non sarebbe stato possibile imporre alle proprietà l'obbligo di ricostruzione fedele e SAREBBE PASSATA LA POSIZIONE DISTRUTTIVA DELLA NUOVA MAGGIORANZA MOLTO BENE DELINEATA DAL VICESINDACO E DAL SINDACO FINO A POCHI MESI ORSONO. 

Siamo altresì convinti che anche il progetto di recupero che attendiamo di ricevere antro poche settimane avrà caratteristiche che non si discosteranno dagli indirizzi delineati dallo studio Bonicelli. LEGGI LA NOSTRA POSIZIONE IN DETTAGLIO

FACIA DE TOLA L'HA MAI PATI' (*)
Infine, dopo tutto quanto è successo, è patetica l'affermazione conclusiva del gruppo di maggioranza che assicura impegno e vigilanza per garantire la riqualificazione di tutto il comparto. BENVENUTI FRA I VIVI.
(*) espressione popolare brianzola che significa: chi ha la faccia di bronzo crede e si illude di cavarsela sempre.