lunedì 15 luglio 2013

NO ALLA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA


Riportiamo l'appello proposto dal quotidiano on line "La Nuova Bussola Quotidiana" per la sottoscrizione all'appello per bloccare la legge contro l'omofobia.

Leggendo l'appello diventano chiare quale sarebbero le conseguenze in caso di approvazione di questa legge.

Vorremmo evitare il caso della persona  arrestata in Francia  per  aver manifestato contro l'introduzione nell'ordinamento francese del matriomonio gay.

Di seguito, inoltre, il Manifesto di Alleanza Cattolica



Di fronte a proposte di legge che vogliono introdurre anche in Italia un riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, anche omosessuali, e le norme cosiddette anti-omofobia, Alleanza Cattolica ricorda cinque punti fermi, da cui nessun dibattito può prescindere. Alleanza Cattolica, come associazione ecclesiale, si rivolge anzitutto ai cattolici, ma sa che sono in gioco principi e valori generali, che chiunque può riconoscere sulla base della ragione. Solo un fronte ampio di amici della famiglia, credenti e non credenti, potrà ostacolare queste proposte. Alleanza Cattolica non rivendica primogeniture, ma si mette a disposizione di quanti vogliano battersi per la difesa della famiglia, per il momento offrendo la sua disponibilità per incontri e conferenze su questi temi, dal circolo culturale e dalla parrocchia fino a incontri privati tra famiglie.
1. Riconoscere le unioni di fatto, comprese quelle omosessuali, danneggia la famiglia
"La famiglia non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità, e che non sono necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall’ordinamento" (Cardinale Angelo Bagnasco, Discorso all'Assemblea Generale dei Vescovi italiani, 21 maggio 2013). Lo stesso cardinale Bagnasco ha ricordato che deve considerarsi tuttora vincolante per i cattolici la Nota a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto della Conferenza Episcopale Italiana del 28 marzo 2007, dove si legge: "Riteniamo la legalizzazione delle unioni di fatto inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo. Quale che sia l’intenzione di chi propone questa scelta, l’effetto sarebbe inevitabilmente deleterio per la famiglia". L’obiettivo di risolvere alcuni problemi pratici dei conviventi è "perseguibile nell’ambito dei diritti individuali, senza ipotizzare una nuova figura giuridica che sarebbe alternativa al matrimonio e alla famiglia e produrrebbe più guasti di quelli che vorrebbe sanare".
A differenza dei diritti individuali dei singoli conviventi, che in Italia non sono il problema, perché – appunto – sono "in larga misura già garantiti dall’ordinamento", le unioni civili introdotte dalle varie proposte di legge presentate in questa legislatura sono precisamente quelle "rappresentazioni similari" alla famiglia che, in quanto umiliano e indeboliscono la famiglia tradizionale, non possono essere in alcun modo accettate.
In particolare, "nel caso in cui si proponga [...] un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale" (Congregazione per la Dottrina della Fede, Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali, 3 giugno 2003).

2. Le unioni civili non sono l'alternativa, sono l'apripista per il matrimonio e l'adozione omosessuali
A chi, pure d'accordo in linea teorica con la critica delle proposte di legge, ritiene di dovere proporre le unioni civili come un "male minore" rispetto al "male maggiore" rappresentato dal matrimonio e delle adozioni omosessuali, facciamo osservare che l’esperienza di tanti Stati, a partire dalla Francia e dalla Gran Bretagna, mostra che le leggi sulle unioni civili non sono un’alternativa ma l’apripista alle leggi sul matrimonio e le adozioni omosessuali. Prima si fa passare la legge sulle unioni civili – magari "venduta" agli oppositori come alternativa a quella sul matrimonio e le adozioni – e dopo qualche anno si trasformano le unioni civili in matrimoni, con conseguente possibilità di adozione.
3. Le proposte anti-omofobia mettono in pericolo la libertà di espressione e di religione
L’introduzione del delitto o dell’aggravante della omofobia viene presentata come uno strumento di lotta contro la violenza e le aggressioni. Ma il nostro ordinamento punisce già, senza distinzioni, ogni aggressione all’integrità della persona e alla sua sfera morale, e in più contiene le aggravanti dei "motivi abietti" e del profittare delle condizioni di debolezza della vittima. Tali circostanze, per pacifica e antica giurisprudenza, comprendono le situazioni in cui la condotta è realizzata allo scopo di offendere, a causa dell’orientamento sessuale, la dignità della persona. La previsione di nuovi reati o aggravanti di questo tipo è rischiosa per la libertà dei cittadini, poiché impone uno scandaglio dei moventi intimi, talora inconsci, che stanno alla base delle azioni umane. Da un concetto così esteso deriva uno spazio enorme di intervento penale, che rischia di mettere in pericolo sia la libertà di espressione del pensiero sia la libertà religiosa. Il rischio di procedimenti penali sorgerebbe a fronte di qualsiasi giudizio critico, sul piano scientifico, etico ed educativo, di determinati orientamenti sessuali; o di qualsiasi dottrina religiosa, o espressione educativa, che sostenga la contrarietà al diritto naturale degli orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale.
4. La legge naturale e il senso comune non valgono solo per i cattolici
A chi afferma che si tratta di principi che valgono per i cattolici, ma non si possono imporre in uno Stato laico ai non cattolici e ai non credenti, rispondiamo che il carattere nocivo di queste leggi si deduce dall'esperienza, dal buon senso e dai principi della legge naturale, da cui la legge positiva non può allontanarsi se vuole essere vera legge, i quali – in quanto riconoscibili dalla ragione – s'impongono a tutti a prescindere dalla fede e dall'appartenenza religiosa, e da tutti chiedono di essere rispettati.
5. Considerare la marcia verso le unioni omosessuali come "irreversibile" significa essere vittime del mito illuminista del progresso
A quei cattolici e a quegli amici della famiglia tentati dallo scoraggiamento e convinti di stare combattendo una battaglia moralmente necessaria ma di retroguardia, di battersi per onore di firma ma senza possibilità di vincere, perché il "senso della storia" è un altro, vogliamo dire che non possiamo accettare il mito illuminista di una storia lineare, pilastro della dittatura del relativismo, il quale presenta la verità come figlia del tempo e certi processi come irreversibili. La storia non ha nessun senso umano predeterminato e necessario, le battaglie le vincono e le perdono gli uomini e le donne, e per il cristiano nessuna vittoria del male è ineluttabile o irreversibile. Chi pensa diversamente è vittima, per dirla con Papa Francesco, di quella "mondanità spirituale" che perde la fiducia in Dio e segue le vie e il consenso del mondo, e di quella disperazione storica che, come non si stanca di spiegarci il Pontefice, viene molto spesso dal diavolo.
Roma, 17 giugno 2013
Festa di San Ranieri di Pisa

sabato 13 luglio 2013

PINOCCHIO A CHI?

Oppure da che pulpito viene la predica

Leggete il volantino della nostra Lista in risposta a quello congiunto delle opposizioni apparso oggi nelle loro bachche

venerdì 12 luglio 2013

500 firme inutilizzabili per merito delle opposizioni



Non ci sono notizie sui risultati dell'assemblea pubblica delle opposizioni unite dal titolo "500 firme non valgono niente" del 5 luglio.
Nel volantino di convocazione si accusava la Giunta di non rispettare i cittadini, di non dare valore alle opposizioni e al loro "spessore culturale"!
A noi pare piuttosto di poter dire che quando 3 partiti raccolgono firme su carta bianca che non riporta il testo della mozione firmata e non riporta il documento di identità dei firmatari, siamo di fronte a persone senz'altro prive del necessario "spessore culturale" civico e politico.
Il risultato è che la petizione non può essere usata per correttezza e rispetto delle regole, non per sottocultura o pignoleria.
Il risultato è che arrabbiarsi con i funzionari pubblici che fanno il loro dovere comunicando le irregolarità formali delle firme, significa deprimere ulteriormente il proprio spessore culturale.
Il risultato è che i consiglieri di opposizione devono ammettere di aver raccolto 500 firme inutili e anche barando sui motivi della firma (come per i tanti che hanno firmato contro il senso unico di via Mandelli)
Il gruppo di maggioranza è un pò stanchino di tutte queste sceneggiate che ingannano la popolazione e mettono in cattiva luce il nostro Comune e le attività e i lavori pubblici in corso.
Abbiamo deciso di chiedere ragione ai responsabili di tutto questo proponendo la discussione di due ordini del giorno al primo Consiglio comunale utile.
Vogliamo mettere alla prova lo "spessore culturale" dei Consiglieri di opposizione chiedendo loro di esporre anche in seduta pubblica le tesi raccontate ai gazebo secondo le quali il Comune farebbe "falsi in atto pubblico" oppure non avrebbe strumenti di pianificazione territoriale o sarebbe carente nelle procedure di condivisione pubblica.
Respingiamo i tentativi di rivoltare la frittata: le opposizioni che raccolgono firme in modo tarocco si considerano di alto "spessore culturale", mentre gli Amministratori e i funzionari pubblici che rispettano le convenzioni, le regole, le procedure pubbliche e gli impegni del PGT sono accusati di essere antidemocratici.
Gli ordini del giorno hanno i seguenti titoli:
1) il Consiglio Comunale è invitato a prendere atto con esplicita votazione che per il nostro Ente è vigente il Piano di Governo del Territorio regolarmente adottato nel 2007 e approvato nel 2008
     2)  il Consiglio Comunale prende atto che sono infondate le contestazioni  di “falso in atto pubblico” formulate dai consiglieri di opposizione

P.S.: a completare il quadro delle mistificazioni che vengono dalle opposizioni segnaliamo che il blog Teorema (che è insieme il megafono di SDS e di F4 e la voce del P.D.)  pubblica un articolo del 7 luglio dal titolo "negare sempre ... anche davanti all'evidenza" nel quale propina subdolamente ai suoi ignari lettori un'altra falsità cioè che la via Mandelli era stata progettata da 5,50 metri. Siccome qualcuno dei 500 firmatari ha commentato che ha verificato che è una storiella come lo era quella del senso unico, il gestore del blog democraticamente elimina i commenti!
Questo dimostra quanto rispetto hanno per le persone già ingannate con la firma su argomenti falsi e adesso private del diritto di dire la propria delusione.

lunedì 8 luglio 2013

i Comuni virtuosi del vimercatese



pubblichiamo l'articolo - da "ilcittadino" del 29 giugno 2013 - che rappresenta la classifica dei Comuni virtuosi della regione Lombardia.

L'indice di virtuosità è uno strumento tecnico che VALUTA la gestione dei Comuni nel triennio e serve alla Regione per la concessione di benefici ai Comuni e per applicare il Patto di stabilità territoriale.
Il giudizio si basa su aree e utilizza elementi tecnici certi ricavati dai bilanci di 3 anni: in questo caso 2009, 2010 e 2011.
a) flessibilità di bilancio
b) debito e sviluppo
c) capacità programmatoria
d) autonomia finanziaria e capacità di riscossione

Come notate dalla tabella il nostro Comune è nella parte alta della classifica con il risultato di  62,91/100.
E' il secondo fra i Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti dopo Ronco Briantino (64,18/100) con il quale abbiamo associato nel 2011 la gestione della polizia locale e della viabilità aggiungendo nel 2012 la protezione civile.

Non è il caso di farci vanto di tale risultato perchè sicuramente si può fare meglio, ma vogliamo sottolineare ai sulbiatesi che sono bombardati da messaggi di critica aspra da parte delle opposizioni che il loro Comune quando è giudicato su dati oggettivi e concreti - lontano dalle polemiche interne da pollaio - rientra sempre fra gli Enti che ottengono riconoscimenti e apprezzamenti.

Non è da sottacere che il triennio 2009/11 è stato caratterizzato dalla nota situazione critica sui temi delle scelte politiche che hanno portato una parte della maggioranza a non accettare i principi democratici interni e a decidere di schierarsi con le opposizioni fino a dare le dimissioni il 27 dicembre 2011 a metà legislatura. Questa situazione ha sicuramente originato per i due esercizi 2010 e 2011 molti rallentamenti decisionali fino a impedire ogni scelta amministrativa nel corso del 2011.
Nonostante questo il giudizio di virtuosità per Sulbiate è risultato di livello apprezzabile.

Infine vogliamo affermare che questo risultato deve ascriversi in gran parte anche a tutto il personale e ai funzionari del nostro Comune che mettono in atto le scelte degli Amministratori con indubbia professionalità. L'indice di virtuosità ottenuto da Sulbiate ne è la conferma che si aggiunge alla stima che tutti i nostri Amministratori presenti e passati hanno sempre espresso nei confronti del personale.
Purtroppo le recenti lettere di denuncia per presunti "falsi in atto pubblico" che avrebbero commesso i funzionari comunali, sono state sottoscritte dalle opposizioni che sono guidate anche da nostri ex Amministratori che hanno cambiato parere. L'inconsistenza delle accuse rivelatesi una bolla di sapone è pari alla coerenza e responsabilità di coloro che si prestano a queste operazioni di delegittimazione che non hanno nessuna cura né dei contenuti né delle persone.

mercoledì 3 luglio 2013

LA FANTASIA AL POTERE



Nelle bacheche delle opposizioni sono apparsi "progetti alternativi" fantasiosi ed irrealizzabili.

Fare proposte che non tengono conto di impegni contrattuali, di normative vincolanti, di soldi non disponibili e di impossibili espropri da fare a tanti privati, SIGNIFICA ILLUDERE LA POPOLAZIONE E PRENDERE IN GIRO COLORO CHE FIRMANO perché viene loro nascosta e negata la vera situazione dei fatti.
 

specialisti in polveroni (quelli che fanno il tifo perchè a Sulbiate tutto vada a scatafascio... )



Ancora una volta dobbiamo registrare che le opposizioni, specializzate nel sollevare polveroni inutili, raccontano le vicende tecnico-procedurali del cantiere del piano di recupero della vecchia scuola con l'enfasi che consente loro di fare apparire SCANDALI E MALVERSAZIONI inesistenti.
Una ordinanza degli uffici datata 25 giugno 2013 e pubblicata all'albo pretorio on line del Comune, ORDINA all'impresa semplicemente la sospensione di una piccola parte dei lavori nel piano sottotetto (solo una parte) e nella vasca interrata per la raccolta delle acque piovane.
Per il resto il cantiere resta operativo per concludere i lavori interni e pubblici.
L'impresa dovrà quindi verificare lo stato delle opere sospese, dare risposte tecniche e chiedere un aggiornamento dei suoi permessi.

La notizia viene presentata dagli "specialisti in polveroni" con termini quali "clamoroso" e "sospeso il cantiere" con il chiaro scopo di creare sospetti e chissà quali problemi a carico del Comune e degli Amministratori pubblici.
Peraltro l'ordinanza è stata emessa a seguito di UNA DENUNCIA agli uffici, alla Procura e al Prefetto, FATTA PROPRIO DAI DUE GRUPPI DI OPPOSIZIONE per presunte irregolarità. La denuncia ha richiesto agli uffici un intervento di verifica (anticipando i tempi rispetto alle normali verifiche di chiusura di cantiere) delle opere in corso con la conseguente parziale sospensione delle due zone con irregolarità da chiarire.
La denuncia ha fatto  emergere piccole irregolarità frequenti in molti cantieri
Ma queste storie a Sulbiate vengono sfruttate dai professionisti dei polveroni e delle polemiche.