sabato 14 novembre 2020

CONSIGLIERI QUERELATI DAL SINDACO PER AVERE ESPRESSO DUBBI E DOMANDE

IL SINDACO SI RIMANGIA LA QUERELA PER DIFFAMAZIONE

IL SINDACO CI RIPENSA E, DOPO UN ANNO, LA NOSTRA CAPOGRUPPO ELENA BORTOLIN RITORNA AD ESSERE UNA BRAVA CONSIGLIERA. Cosi infatti il sindaco parlava di Elena in un'intervista solo 10 giorni prima di presentare la querela:  

"LA RISPETTO E LA AMMIRO PER DIGNITA' E INTEGRITA'. DA LEI MAI UNA PAROLA SOPRA LE RIGHE, COLLABORAZIONE E CONDIVISIONE QUANDO E’ STATO NECESSARIO, SPERO CHE QUESTA ESPERIENZA LE CONSENTA DI CRESCERE E DI AVVICINARSI ALLA VITA AMMINISTRATIVA COME STA GIA’ DIMOSTRANDO SENZA PREGIUDIZI E VERAMENTE PER IL BENE COMUNE: PER LEI LA PORTA DEL DIALOGO E’ SEMPRE APERTA"

UN PERSONA SERIA, TANTO PIU' SE HA LA RESPONSABILITA' DI ESSERE SINDACO, DOPO AVERE DICHIARATO QUESTE COSE NON PUO' PRESTARSI A QUESTE MANIPOLAZIONI FINO AD INFANGARE UNA PERSONA STIMATA. OLTRETUTTO SI RIMANGIA LA QUERELA DOPO UN ANNO SENZA AVERE L'ONESTA' DI PRESENTARE LE PROPRIE SCUSE! 

E INTANTO I FATTI E I DOCUMENTI CONTRO L'INTERESSE PUBBLICO FINORA NASCOSTI COMINCIANO AD EMERGERE IN MODO PREOCCUPANTE


In merito all’articolo del 10.11.2020, nella foto sopra, con il titolo "il sindaco favorisce privati e amici: il primo cittadino rimette la querela per diffamazione contro Bortolin” è necessario precisare alcuni dettagli non certo insignificanti. 

In primo luogo è certo che il sindaco non ha proprio deciso spontaneamente in quanto è il magistrato ad avergli  fatto rilevare che non c’erano i presupposti per querelare suggerendole la remissione. Infatti l’invito le è giunto dopo gli interrogatori che abbiamo sostenuto nel mese di giugno nei quali abbiamo depositato al magistrato una copiosa documentazione - peraltro già agli atti del comune e che il Sindaco e la maggioranza hanno sempre ignorato o sottovalutato - a supporto e dimostrazione dei nostri dubbi e domande rimaste senza risposta ma che sono diventate oggetto della querela per diffamazione.  

Il sindaco con la firma della remissione di fatto ha ammesso che non c’erano i motivi per querelare e dovrebbe sapere che la normativa estende tale istituto anche all’altro querelato per gli stessi motivi.

PUNIRE E INTIMIDIRE CHI FA DOMANDE SCOMODE
La circostanza che non esistessero i motivi per querelare è ormai pacifica, come altrettanto il fatto che la querela è un atto premeditato dalla maggioranza allo scopo di intimidire l’opposizione perché faceva troppe domande scomode. Lo dimostra la dichiarazione espressa in consiglio del 28.10.2019 dal gruppo di maggioranza (non dal sindaco e non si capisce perché poi abbia firmato lei la querela) che proclamava in consiglio comunale un vero e proprio ultimatum volto a tacitare l’opposizione imponendo il ritiro di un post riportato come volantino in bacheca: "ritiratelo e presentate le scuse entro il prossimo consiglio comunale” (tenutosi il 19.12.2019). 

L'ha ignorata e lo stesso giorno ha presentato querela

 "IL NULLA DAL PAESE DEI BALOCCHI" 
di cosa si ha paura per ricorrere alla giustizia penale? 

L’articolista del Giornale di Vimercate afferma: “scuse mai arrivate”. La realtà è diversa in quanto non fu rispettato neanche il tempo dell'ultimatum. Infatti la sindaca dopo 2 giorni, il 31.10.2019, corse a presentare querela penale per diffamazione ai Carabinieri, a dimostrazione delle reali intenzioni della maggioranza che non voleva le scuse ma solo punire e intimidire l’opposizione. 
Come non annotare che il Partito Democratico sulbiatese, a conferma dell’ignavia dei suoi componenti, pur essendo gli autori dell’ultimatum non ha fatto firmare la querela al suo capogruppo ma ha condannato il suo sindaco - e come non sospettare che sia manovrata? - a depositare personalmente la querela contro due dei suoi consiglieri così facendole perdere il suo ruolo di garante dell’Istituzione locale e rappresentante di tutti i cittadini. 

DEMOCRAZIA SOSPESA
L’aggressione giudiziaria del Sindaco ha condannato la nostra istituzione - i consigli e le commissioni - a privarsi del contributo delle opposizioni che rappresentano quasi la metà dei sulbiatesi.
Come se non bastasse, dopo avere messo in atto l'aggressione ai consiglieri con la querela penale, gli amministratori avviano una fase nella quale continuano a non rispettare con una buona frequenza la normativa degli Enti locali e con costanza lo Statuto e i regolamenti comunali, impedendo all’opposizione il diritto di accesso agli atti pubblici e ignorando la gran parte delle richieste di documenti e di verifiche cumulando in poco tempo, in maniera spericolata, numerosi atti contrari alle norme e ai doveri d’ufficio.

Nell’anno dal 28.10.2019 ad oggi si sono tenuti otto Consigli comunali nei quali 4 consiglieri su 12 (un terzo dei consiglieri che rappresenta il 41% della popolazione) per protesta contro la querela penale hanno dovuto lasciare l’aula al momento del voto e rinunciare a contribuire alla discussione delle delibere. Tutto ciò nell'indifferenza del Sindaco e con lo scherno dei consiglieri di maggioranza ("il balletto del consigliere unico di minoranza" è il titolo di un manifesto pubblico della maggioranza che è ancora in bacheca da 5 mesi), che ignorano anche l'assenza della Capogruppo Bortolin che non si presenta in aula per protesta a causa della gravità dell’affronto del procedimento penale avviato dal sindaco solo perché stava adempiendo al suo dovere civico. Querela che il sindaco - un tantino smemorato e molto incoerente - ha presentato solo una settimana dopo avere scritto nell’intervista (quella da noi commentata con il post che ha provocato la querela):  “Preciso che non ho nessun problema con la quota rosa della minoranza, che ringrazio, da loro mai una parola sopra le righe, collaborazione e condivisione quando è stato necessario. Le rispetto e le ammiro per la loro integrità e dignità … per loro la porta del dialogo è sempre aperta…”. 
Come può essere considerato credibile un sindaco che si comporta in questo modo? Un sindaco che per telefono ha negato alla stessa Bortolin di avere informato i giornali, quando le ha chiesto spiegazioni agli articoli di stampa che avevano annunciato la querela, che per settimane ha negato persino di averla querelata e che, per completare l'opera, le ha offerto di lasciare la Lista civica di opposizione invitandola ad entrare nel “gruppo misto” appositamente creato con il nuovo regolamento del consiglio comunale.
E dopo un anno perso perché inibiti nelle nostre principali funzioni di consiglieri di minoranza, arriva la beffa di sentirsi dire dal magistrato che il sindaco si è rimangiata tutto ritirando la querela!

DI COSA STIAMO PARLANDO? SONO FATTI BEN NOTI AGLI AMMINISTRATORI
Segue l’elenco reale (e non inventato) degli atti pubblici che il nostro post definiva "pasticci impastati a favore di privati e amici”, frase che ha provocato la querela, ma che riguardava argomenti e dubbi già portati in amministrazione ed erano quindi ben noti punto per punto al Sindaco ed alla maggioranza. 

Come potete leggere dalla lista che riportiamo, i pasticci sono certi e anche numerosi, che siano sovente contro l’interesse pubblico generale e a favore di pochi privati è lampante, e che i fra i privati ci siano anche amici, vecchi e nuovi, non è assolutamente da escludere se si analizzano i pochi beneficiari di ciascuna scelta fatta. La verifica è presto fatta anche perché i danneggiati sono sempre la gran parte dei cittadini ai quali questa Giunta nel 2018 e 2019 ha già alzato ai massimi livelli tutte le imposte locali e nel 2020 in piena pandemia si è permessa un insensato quasi raddoppio delle tariffe degli impianti del centro Sportivo.  leggI il POST    LEGGI LE TASSE QUI
  • l’apertura al transito di piazza Giovanni 23° con eliminazione del parziale senso unico di via 4 novembre, un mese dopo le elezioni, senza attivare le preliminari procedure tecniche e le delibere di indirizzo della Giunta previste dalla normativa;    leggi interpellanza
  • il bando per il settembre sulbiatese 2017 per il quale, poche settimane dopo le elezioni, la giunta stanziò il quadruplo della spesa annuale consueta, vennero esclusi nelle pubblicazioni molti soggetti e che a consuntivo erogò spese per attività non previste dal bando stesso;  leggi ordine del giorno
  • l’acquisto nel 2018 di un'area già destinata nel P.G.T. ad essere ceduta al Comune, per una spesa non prevista di circa 50 mila euro, al solo scopo di ottenere dalla proprietà una deroga ai limiti di confine necessaria per costruire i Padel; 
  • l’occupazione per piantare 30 pianticelle della piccola area a confine con l’Oratorio che è oggetto di un compromesso con la Parrocchia di reciproca cessione e scambio di aree di pubblica utilità;    leggi interpellanza
  • la concessione in affitto e senza gare dei due locali commerciali di proprietà comunale di piazza Castello e presso il Centro sportivo;  leggI il POST miracolato;
  • l’erogazione di 20 mila euro al Comune di Bellusco per opere ciclabili realizzate fuori dal territorio di Sulbiate e senza nessuna contropartita o impegno verso il nostro territorio;  LEGGI QUI
  • l’immobile storico abbattuto e abbandonato in piazza Castello senza chiedere impegni e garanzie a carico del privato che, infatti, dopo due anni pare essere sparito; LEGGI QUI 
  • il progetto esagerato per 40 orti che impegna il Comune per 65 mila euro, quando si poteva avviare un progetto proporzionato ai nostri residenti (come Bernareggio che ha il triplo di cittadini e realizza 20 orti al costo ragionevole di 20 mila€)  LEGGI QUI
Sprechi continui di risorse pubbliche, motivava il post, che stridono con i tanti tagli ai servizi sociali che conoscono molto bene le tante famiglie sulbiatesi in difficoltà che continuano a sopportare tagli e minore assistenza con la giustificazione che “mancano soldi”.
Sprechi continui di risorse pubbliche che si contrappongono al taglio delle opere pubbliche in programma, quasi dimezzate rispetto al primo piano triennale 2018-20, mai realizzate visto il loro continuo rinvio da ormai 3 anni: la tangenziale nord, i lavori di ristrutturazione dei servizi del Cimitero (circa 70 mila€ dirottati sugli orti!); il prolungamento di via 1 maggio fino alla Provinciale SP177. 

LA MAGGIORANZA TACE E QUERELA, MA LE RISPOSTE NON ARRIVANO
La verifica è arrivata nel corso di questo periodo di democrazia sospesa a causa di querela. Infatti a seguito delle risposte precarie ricevute e degli approfondimenti eseguiti si sono palesati e moltiplicati in modo eclatante i dubbi che avevamo espresso prima agli amministratori e poi riassunto nel post oggetto di querela. Ogni risposta negata, ogni controllo inibito, ogni richiesta di documento ignorata senza motivazione o giustificazione, sono il segnale della MANCANZA DI TRASPARENZA, del DISCONOSCIMENTO DEL RUOLO DEI CONSIGLIERI, della mancanza di rispetto del PRINCIPIO DI DEMOCRAZIA. 

Oggi la situazione per l’amministrazione è addirittura peggiorata perché siamo sempre in attesa di molte risposte mancanti, ma anche sono più chiari ai nostri occhi i motivi delle aggressioni da noi subite. La querela, le modifiche ai regolamenti comunali che limitano i diritti dei consiglieri, i continui mancati rispetti dei diritti di accesso agli atti dei consiglieri non possono che nascondere la consapevolezza degli amministratori pubblici di avere in molte occasioni commesso gravi errori nelle scelte e nel perseguimento degli interessi pubblici.

Non è un caso che la maggioranza abbia evitato accuratamente per 3 anni di mettere a disposizione della popolazione le videoconferenze dei Consigli comunali, dalle quali sarebbe emerso in maniera limpida agli occhi dei cittadini che le delibere raramente sono supportate da motivazioni solide sulle scelte e soprattutto che sovente in Consiglio viene impedito il dibattito e l’approfondimento dei contenuti. Fino a fine ottobre la sindaco ha sempre nascosto la realtà raccontando, sapendo di mentire, che il problema erano i costi troppo alti, giustificazione che si è rivelata fasulla nell’ultimo Consiglio, convocato ancora con la formula "in presenza” ma che, a causa dei noti problemi personali del sindaco, è stato realizzato con videoconferenza nel giro di poche ore.

E ADESSO I NODI VENGONO AL PETTINE
In queste ultime settimane cominciano ad emergere le conferme documentali, dopo la pubblicazione della delibera di Giunta del 3 agosto 2020 sui campi da padel, dopo la comunicazione al Consiglio del 29.10.2020 dell’assessore che ha dovuto rivelare - dopo la richiesta di marzo e 12 solleciti ignorati - la data di avvio di utilizzo al pubblico dei padel e dopo il ricevimento di alcuni documenti dal Responsabile di procedimento, sono palesi alcune situazioni piuttosto gravi e inspiegabili per una giunta che veramente cerca di perseguire il pubblico interesse.    LEGGI ULTIMO CONSIGLIO 
  1. i campi da Padel hanno funzionato per il pubblico dal 16.05.2019 per 3 mesi senza “certificato di agibilità” emesso il 11.09.2019. Il sindaco ha tagliato immediatamente la discussione in consiglio affermando che le nostre date sono false. Ma al prossimo consiglio le abbiamo chiesto di portare spiegazioni convincenti sulle date vere o false della sua giunta;
  2. gli incassi del padel per l’anno 2019 sono ammontati a 35.140€ ma non sono inseriti nel bilancio ufficiale 2019 del Gestore Polisport che presenta un passivo di 31.684,23€;
  3. l’assessore Bertolini ha comunicato che in un incontro del febbraio 2020 il Gestore aveva dichiarato di avere un bilancio in passivo e difficoltà di gestione e pertanto la giunta aveva deciso a marzo di aumentare le tariffe al pubblico mediamente del 70%. Ma il bilancio 2019 di Polisport è arrivato a ottobre 2020 ed è chiaro che è in passivo solo perché non sono stati inseriti gli incassi e i costi dei campi da padel.
  4. la Giunta ha utilizzato risorse per 13.000€ derivanti dagli incassi degli utenti del 2018 - che devono essere destinate per convenzione a migliorie per il centro sportivo - dirottandole a favore di lavori al BAR che è fuori dalla convenzione e affidato in gestione con altri contratti a terzi privati.
  5. il Comune ha messo a carico dei sulbiatesi i costi di riscaldamento del padel (circa 10 mila€ annui) in cambio di accordi solo verbali per futuri corsi a studenti delle medie. 
Inoltre da molto tempo siamo in attesa di ricevere documenti e spiegazioni su altri procedimenti sui quali ci sono molti dubbi ancora non chiariti:
  • la strada a confine con via Don M. Ciceri e la regolarità delle distanze delle opere private LEGGI QUI   e ancora  LEGGI QUI l'inerzia della giunta
  • il rispetto del contratto di gestione della ex-filanda dopo il dubbio ribaltone di progetto e gestori autorizzato dalla giunta   LEGGI  e LEGGI integrazione
  • l’operazione per la ciclabile di Bellusco e la regolarità dei pagamenti fatti per opere non nostre  LEGGI QUI
  • la situazione di Piazza Castello e dell’immobile abbattuto e abbandonato da tutti
  • la conferma della verifica documentale della regolarità dei flussi degli incassi degli utenti del padel e del Centro sportivo 

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